LEGGE OMOTRANSFOBIA, ARCIGAY: “IN ALCUNI EMENDAMENTI IL TENTATIVO DI SVUOTARE LA LEGGE. NOI VIGILI E PRONTI A DARE BATTAGLIA”
Bologna, 20 luglio 2020 – Il Consiglio nazionale di Arcigay, riunitosi ieri in una seduta online, ha discusso approfonditamente del testo di legge sull’omobitransfobia in discussione alla Camera e sugli emendementi depositati negli ultimi giorni. “Questo testo di legge – dichiarano i consiglieri e le consigliere in un ordine del giorno approvato all’unanimità – , frutto di un compromesso fra le nostre richieste e la volontà legislativa delle forze politiche parlamentari, non esaurisce in modo completo i bisogni del contrasto all’odio e le necessità di tutela e assistenza che le persone LGBTI+ e le donne vittime di quella violenza richiederebbero, tuttavia il testo depositato raccoglie alcune nostre storiche istanze e interviene in modo utile su diversi aspetti legali, sociali, culturali e di tutela che investono la vita delle persone che la nostra associazione vuole rappresentare, ed è pertanto nostro compito seguire con attenzione il percorso di questo testo legislativo che interviene sui nostri diritti e che può contribuire a far fare un passo avanti all’Italia nella direzione della tutela e della piena inclusione di cittadinanza per le persone LGBTI+”. “Nella discussione che Arcigay ha avuto al suo interno – commenta il segretario generale Gabriele Piazzoni – sono emersi chiaramente due rischi che preoccupano la comunità di attivisti: il primo è legato all’ipotesi che si ripeta quanto successo anni fa col testo Scalfarotto, sabotato da un emendamento che paradossalmente costruiva, nelle violenze e nelle discriminazioni, un salvacondotto che favoriva proprie le organizzazioni smaccatamente omofobe. Non accetteremo che si tenti di trasformare una legge contro le discriminazioni nel certificato che le rende addirittura legittime. In secondo luogo, respingeremo ogni tentativo di svuotare l’efficacia delle misure di prevenzione e di supporto alle vittime riducendo i già risicati fondi stanziati dalla legge, importanti tanto quanto la parte penale del testo. Per scongiurare questi e tutti gli altri pericoli che la discussione farà emergere, noi saremo pronti e pronte alla mobilitazione”, conclude Piazzoni.