« Là dove si bruciano i libri si finisce per bruciare anche gli uomini »
85° anniversario del Bücherverbrennungen

10 Maggio 1933 – Bücherverbrennungen ( Rogo dei libri) – la Memoria Continua…

Nel suo 85° anniversario, Il Gruppo Hashtag e Pianeta Milk vogliono ricordare la folle barbarie nazista che si accanì contro tutta la cultura non conforme, bruciando migliaia di libri in tutta la Germania.

La nostra è una lotta attuale contro ogni censura sulla cultura, contro ogni forma di fascismo ed oscurantismo, ricordare e non dimenticare mai il passato per fare in modo che ciò non accada nel presente ed in futuro.

Cosa furono i Bücherverbrennungen

I cosiddetti Bücherverbrennungen (in italiano “roghi di libri”) sono stati dei roghi organizzati nel 1933 dalle autorità della Germania nazista, durante i quali vennero bruciati tutti i libri non corrispondenti all’ideologia nazista.

I roghi, concepiti per eliminare “lo spirito non tedesco”, vennero organizzati dalla Deutsche Studentenschaft (Associazione degli studenti tedeschi). Il più grande rogo avvenne il 10 maggio 1933 nell’Opernplatz berlinese; in questo giorno, infatti, si organizzò un grande falò dove vennero gettati i libri considerati dai nazisti “contrari allo spirito tedesco”. Nello stesso giorno il gerarca nazista Joseph Goebbels vi tenne perfino un discorso, dove affermava che i roghi erano un ottimo modo “per eliminare con le fiamme lo spirito maligno del passato”.
Il 6 aprile 1933, il principale ufficio della Stampa e della Propaganda dell’Associazione studentesca della Germania proclamò una “azione contro lo spirito non tedesco” a livello nazionale, durante la quale si doveva effettuare una “pulizia” (in tedesco Säuberung) della cultura tedesca usando il fuoco. Le sedi locali così rilasciarono dei comunicati e degli articoli che raffiguravano delle autorità naziste che parlavano al pubblico. Questa propaganda fu diffusa anche via radio.

 

L’8 aprile l’associazione studentesca elaborò un trattato, le 12 tesi, in cui affermò il bisogno di una propria cultura e nazione non “infettate” da altre popolazioni; nelle 12 tesi, inoltre, si evocavano di proposito le 95 tesi di Lutero e il precedente rogo dei libri “non tedeschi” (il Wartburgfest) avvenuto nell’omonima città nel 1817 come reazione alle influenze culturali del periodo napoleonico.
Un altro inquietante atto si svolse il 10 maggio 1933, quando gli studenti bruciarono più 25.000 volumi di libri “non tedeschi”, dando de facto l’inizio alla censura di Stato.

Quella notte, nella maggior parte delle città universitarie, gli studenti nazionalsocialistimarciarono in fiaccolate “contro lo spirito non tedesco”: professori, rettori e studenti furono radunati alla presenza delle autorità naziste in punti d’incontro dove poterono assistere al rogo dei libri non desiderati, gettati dentro i falò, in un’atmosfera di gioia dove erano presenti perfino delle orchestre.
Nella città di Berlino circa 40.000 persone si riunirono nell’Opernplatz per ascoltare un discorso di Joseph Goebbels.

« No alla decadenza e alla corruzione morale! Sì alla decenza e alla moralità nelle famiglie e nello stato! Io consegno alle fiamme gli scritti di Heinrich Mann, Ernst Gläser, Erich Kästner.
L’era dell’intellettualismo ebraico è giunta ormai a una fine. La svolta della rivoluzione tedesca ha aperto una nuova strada … L’uomo tedesco del futuro non sarà più un uomo fatto di libri, ma un uomo fatto di carattere. È a questo scopo che noi vi vogliamo educare. Come una persona giovane, la quale possiede già il coraggio di affrontare il bagliore spietato, per superare la paura della morte, e per guadagnare il rispetto della morte – questo sarà il compito della nostra nuova generazione.
E quindi, a mezzanotte, giungerà l’ora di impegnarsi per eliminare con le fiamme lo spirito maligno del passato. Si tratta di un atto forte e simbolico – un atto che dovrebbe informare il mondo intero sulle nostre intenzioni. Qui il fondamento intellettuale della repubblica[7] sta decadendo, ma da queste macerie la fenice avrà una nuova trionfale ascesa. »
(Joseph Goebbels)

Non tutti i roghi si svolsero durante la notte del 10 maggio, come pianificato dall’Associazione, sia perché alcuni furono rinviati di pochi giorni a causa della pioggia, sia perché altri, in base alle preferenze della autorità locali, si svolsero il 21 giugno, durante il solstizio d’estate.
Durante i roghi vennero bruciati anche libri scritti da famosi scrittori socialisti, come Bertolt Brecht e August Bebel, i libri del fondatore del socialismo Karl Marx, i libri degli scrittori austriaci “borghesi” come Arthur Schnitzler, i libri di “influenze straniere corrotte”, come quelli di Ernest Hemingway, Jack London, Helen Keller o Herbert George Wells, e i libri di noti autori ebrei come quelli scritti da Franz Werfel, Max Brod e Stefan Zweig.

I roghi colpirono in modo particolarmente violento L”Institut für Sexualwissenschaft, che era un istituto privato tedesco di ricerca sessuologica, con sede a Berlino, attivo dal 1919 fino al 1933, fondato dal Dott. Magnus Hirschfeld, di fatto la il primo centro per i diritti Lgbt.

 

Gruppo #Hashtag – Cittadin*contro ogni censura
Pianeta Milk – Verona Lgbt* Center – Arci/Arcigay